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Dalla Calabria alla Sicilia: Cronaca di una Vacanza elettrica – 750 km senza perdere un minuto per la ricarica

Agosto 2021 – Cronaca di un tour della Sicilia effettuato in auto elettrica con lo scopo di non effettuare soste lungo il tragitto per fare rifornimento di energia.

Si sente spesso parlare di viaggi in elettrico, oggi è la “moda” del momento; di conseguenza si parla di stazioni di ricarica fast, HPC, Supercharger nonchè di tessere, abbonamenti app e similari…
Ovviamente il paragone che si fa più spesso è nei tempi di ricarica e in quelli “persi” rispetto ad un’auto corrispondente con motore a combustione interna, benzina o diesel che sia.

La scelta del viaggio

Ci troviamo in Calabria, a Soverato per l’esattezza, “la perla dello Jonio” come viene soprannominata, in provincia di Catanzaro e decidiamo, insieme alla famiglia, di trascorrere tre giorni in Sicilia, andando alla scoperta di alcuni dei posti caratteristici dell’isola, nella parte orientale, sia per dei consigli che ci hanno dato sia per evitare tratti di strada troppo lunghi e dispendiosi per il poco tempo a disposizione che avevamo.
Da lì la (mia) scelta di evitare di ricaricare lungo il tragitto. Certo, mi direte, parti con una Tesla (una Model 3 LR AWD n.d.r.) è tutto più facile: hai i Supercharger, ci sono le Fast ecc… così il viaggio si fa senza problemi… eh no… la mia decisione è stata proprio quella di non fermarmi lungo il tragitto; non volevo perdere nemmeno un secondo di tempo tra una tappa e l’altra e ho deciso, proprio perché diciamo spesso e volentieri che l’indubbio vantaggio dell’auto elettrica è quello di caricarsi mentre l’auto è ferma e noi siamo in giro a fare altro, di cercare di ricaricare durante le tappe: parcheggi, hotel o quant’altro fosse disponibile, consci che non ci troveremo a viaggiare nel nord dell’europa ma in Sicilia, al “profondo” sud dell’Italia, zona non proprio famosa per la densità di strutture di ricarica.

Le tappe

Apriamo quindi la cartina sul cellulare e scegliamo le tappe: Taormina, Siracusa, Patti e Tindari le tappe “must” decise e quindi mi metto all’opera tracciando ideologicamente un percorso valido che mi possa far viaggiare tranquillamente senza problemi ne per me ne per la mia famiglia.
Dovendo scendere fino a Siracusa scelgo di passare anche per Catania, dormire li e andare a trovare un caro amico che non vedevo da tempo.
Prendo quindi la mappa del mio operatore con cui ho un abbonamento per la ricarica ed inizio a verificare se il viaggio, così come l’ho pensato sia realmente fattibile.

Con mia enorme soddisfazione, designate le tappe, inizio a capire che il viaggio non solo è fattibile così come lo avevo pensato ma dovrei avere energia a sufficienza anche in caso di eventuali disservizi di qualche stazione di ricarica.

percorso completo del viaggio – 750 km in totale

Pertanto inizio a tracciare il percorso:

  • Partenza da Soverato (CZ) ed arrivo a Taormina, visita della città ricaricando nel parcheggio multipiano;
  • Pernottamento a Catania con albergo nel centro della città, nei paraggi più di un punto di ricarica, con visita serale della città;
  • Secondo giorno visita a Siracusa, in città, nei vari parcheggi ci sono diversi punti di ricarica in AC;
  • In serata Arrivo dalle parti di Milazzo, pernottamento e ricarica;
  • Terzo giorno visita a Patti e Tindari, ci sono un paio di colonnine anche li, posso ricaricare durante il pranzo e rientro a Soverato.

Detto ciò inizio a cercare delle sistemazioni per le notti, con postazioni di ricarica o vicino ad a postazioni pubbliche, oggi esistono piattaforme come booking.com che permettono di selezionare, tra le varie opzioni, proprio sistemazioni che abbiano dei punti di ricarica a disposizione.
Per mia sfortuna non ne ho trovati di disponibili ma, sempre utilizzando le mappe con i punti di ricarica, trovo un albergo nel centro di Catania con una colonnina a 100 metri ed un albergo a Barcellona Pozzo di Gotto con un paio di punti di ricarica a meno di 200 metri, pertanto prenoto, compro i biglietti per il traghetto e decidiamo di partire.

Come è andata?

Penso che a questo punto siate curiosi di come sia andata, beh non vorrei anticipare il tutto e rovinarvi il finale però sicuramente posso anticiparvi che il viaggio è andato meglio del previsto e vi spiego come:

Primo Giorno: Soverato – Taormina – Catania

Si parte carichi da Soverato (all’81%) e si procede in direzione Villa San Giovanni, dove ci sono i traghetti per Messina, percorriamo i 127 km in 1h 34′, climatizzatore a 23°C di media interna, 30% di batteria consumata e si attende il traghetto per Messina, viaggio comodo e ancora più del 50% di batteria di autonomia residua.

Attesa del traghetto a Villa San Giovanni

Preso il traghetto si arriva a Messina e da li si va diretti a Taormina.
Attivati in questa meta decisamente turistica scopriamo che i veicoli elettrici sono tra i “privilegiati del parcheggio” in quanto nel parcheggio multipiano ci sono molte colonnine di ricarica e i veicoli elettrici pagano € 3,00 per tutto il giorno (il parcheggio orario a Taormina per i vari veicoli è decisamente salato….). Pertanto parcheggiamo e mettiamo la nostra auto in ricarica, la Tesla Model 3 carica a 11 kW in AC quindi abbiamo tutto il tempo per visitare con comodo questa splendida località.
In tre ore circa visitiamo Taormina, pranziamo e, mentre ritorniamo all’auto, facciamo partire il climatizzatore per far abbassare la temperatura interna dell’auto così da rendere più vivibile l’abitacolo. L’auto è carica al 90%, abbiamo caricato 39 kWh di energia e siamo pronti per ripartire in direzione di Catania.

Il resoconto della prima tappa

Nell’immagine sopra il resoconto della prima tappa, 183 km consumando il 53% della batteria, la sosta prolungata a Taormina (ma in meno di tre ore credo che sia impossibile da visitare) ci ha permesso di fare il “pieno” (abitualmente non carico mai al 100%) ed il 90% della batteria ci sarà più che sufficiente per il resto del viaggio.
Arriviamo infatti a Catania e capiamo che non abbiamo la necessità di ricaricare durante la notte, avendo eroso solo il 10% dell’autonomia di partenza, pertanto parcheggiamo sotto l’hotel e decidiamo di andare a visitare Catania, centro storico, cena e poi riposo per una seconda giornata intensa, abbiamo in programma di visitare Siracusa e le pendici dell’Etna quindi andiamo a letto sapendo che il giorno dopo sarà una giornata decisamente intensa.

La seconda tappa – Taormina – Catania

Chiudiamo quindi il primo giorno di vacanza in Sicilia avendo percorso ben 237 km, visitato due città e saltato un punto di ricarica perché arrivati in albergo, dopo i giri serali con il 70% di autonomia residua.

Seconda Tappa: Catania – Siracusa – Barcellona P.G.

Pronti e riposati si parte in direzione Siracusa, avevo già verificato i vari punti di ricarica in città e l’app mi conferma che nel parcheggio davanti alle catacombe ci sono 2 punti di ricarica pertanto partiamo in direzione della patria di Archimede e, dopo circa 70 km e 55 minuti di viaggio, seguendo sempre i limiti di velocità indicati, arriviamo a Siracusa, parcheggiamo accanto alle catacombe e ci colleghiamo alla colonnina di EnelX, passiamo la nostra card RFID e iniziamo il tour per la città: le catacombe, i vicoli del centro, le chiese, il teatro greco… arriva ora di pranzo e ci riavviciniamo all’auto anche perché la ricarica è quasi giunta al 90%.
Dopo il light lunch (il caldo d’agosto si fa decisamente sentire in Sicilia…) decidiamo di visitare l’isola di Ortigia e pertanto ci spostiamo in auto, ormai carica, parcheggiamo all’inizio dell’isola, l’ingresso è regolato da ZTL, si può chiedere il permesso all’amministrazione per entrare ma abbiamo preferito passeggiare per gustare meglio questa incantevole città ricca di storia e cultura.
Nel pomeriggio, dopo aver concluso la visita, ci dirigiamo verso Bronte, la patria del pistacchio, alle pendici dell’Etna.
Assaggiamo dell’ottimo gelato, portiamo a casa un po’ di pistacchio e ci dirigiamo, passando intorno al Vulcano attivo, verso Barcellona Pozzo di Gotto.
Arriviamo in serata, facendo la strada consigliata dal navigatore, decisamente “turistica”, meno veloce e poco consigliata a chi soffre il mal d’auto…
Giunti in Hotel il computer di bordo mi dice che abbiamo percorso 200 km ed ho ancora il 44% di autonomia residua.
Inizio veramente a comprendere che, con auto con batterie così grandi (la mia ha 70 kWh disponibili effettivi), si riesce a viaggiare senza alcun problema e/o proccupazione alcuna.

Nelle immagini il resoconto dei tragitti principali durante la seconda giornata di viaggio

Terza Giornata: Barcellona P.G. – Patti – Tindari – Reggio C. – Soverato

Dopo una buona cena e aver portato l’auto nei pressi dell’Hotel a caricare siamo andati a riposare.
La mattina la sveglia suona e ci prepariamo per questa ultima giornata di vacanza siciliana, visto che ci siamo decidiamo di cambiare programma e di andare a visitare, sia Milazzo che, sulla via del ritorno, il museo dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria.
Prendo l’auto, carica al 90%, carico famiglia e bagagli e ci dirigiamo verso Milazzo, a pochi chilometri di distanza; si parcheggia e si gira per la città, per il porto e poi ci dirigiamo verso il promontorio con le spettacolari spiagge.
L’altra tappa è Patti, teoricamente avevo previsto di ricaricare a pranzo ma l’autonomia è ancora abbondante e pertanto pranziamo senza ricaricare e ci dirigiamo verso Tindari, famoso per il santuario della Madonna Nera.
Ci avviciniamo alla conclusione del viaggio pertanto Messina ci aspetta; breve sosta per comprare i famosi cannoli siciliani e ci dirigiamo in porto per poi giungere a Reggio Calabria per visitare il museo. Arriviamo al parcheggio dove è presente una colonnina di ricarica, l’auto è al 40%, abbiamo percorso 168 km, la mettiamo sotto carica e ci dirigiamo al museo.
All’uscita del museo l’auto è carica al 59%, la visita è durata 1h 20′ e ci ha dato l’autonomia più che necessaria per poter giungere a casa, percorrendo i quasi 140 km di distanza, consumando il 35%. Teoricamente, potendo caricare a destinazione, non avremmo nemmeno avuto la necessità di ricaricare ma abbiamo sfruttato la sosta e viaggiato tranquilli fino a casa.

L’ultima tratta del viaggio di ritorno

Conclusioni del Viaggio – Costi del Viaggio

Alla fine del viaggio contiamo 4 ricariche, tutte effettuate mentre noi facevamo altro, sfruttando la possibilità di parcheggiare nei luoghi pubblici.
Nel complesso abbiamo caricato 121 kWh ed abbiamo percorso circa 750 km ad una media generica di circa 160 Wh/km, riscontrando i valori dichiarati della casa.
Per quanto riguarda i costi noi, nello specifico, abbiamo sfruttato un abbonamento “flat” di Duferco molto vantaggioso e non più sottoscrivibile, quindi ormai poco attendibile.
Per dovere di cronaca, a fronte del costo di €30 al mese si ha la possibilità di caricare fino a 300 kWh, quindi un costo di 0,10€/kWh. Spendere quindi 12€ per percorrere 750 km è stato decisamente economico.
Comunque, anche al costo al consumo (0,40€/kWh tariffa JuicePass al momento del viaggio), il costo totale delle ricariche sarebbe stato di €48,40 quindi comunque favorevole rispetto al costo del carburante tradizionale.

Il fattore però più importante è che abbiamo potuto dimostrare che con qualsiasi auto elettrica che sia relativamente efficiente e con una batteria di media grandezza (almeno 60 kWh) si riesce ad effettuare dei viaggi in tranquillità sfruttando la rete di ricarica attuale anche a bassa potenza ed impiegando il tempo necessario ad effettuare il proprio giro turistico.

Come dichiarato più volte deve cambiare il concetto principale: dall’andare a fare rifornimento allo sfruttare i tempi morti in cui l’auto è ferma.

Ben vengano ovviamente le reti di ricarica ad alta potenza, fondamentali nei tragitti autostradali e nelle lunghe distanze ma vanno sempre considerati i punti di ricarica a bassa potenza, che vengano incrementati per poter dar modo a chiunque di utilizzare questi punti al meglio.